Un paese ligure, una terra di tutti e di nessuno, che volta le spalle al mare e vive di campagna e di pendolari dell’industria. È Roseto in Val dei Lumi, luogo di pura invenzione letteraria in cui l’autore racconta gli anni ’40 e ’50 visti attraverso gli occhi dell’infanzia e della prima gioventù. Storie minute di vita quotidiana, bande scatenate di ragazzi, osti usurai, innocui sognatori, accompagnano la vita di artigiani, sarte e orgogliosi operai specializzati. E nelle storie rivive la faticosa ricostruzione del secondo dopoguerra: illusioni politiche, voglia di credere e di volere nonostante vivere sia precario e difficile.