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Una lacrima iniziò a rigargli il viso.
“Ti prego mamma, fa che qualcuno mi veda”.
Jack abita a Torino, al secondo piano di un condominio alto quanto la Mole Antonelliana, ma situato in periferia. Una mattina, dopo che l’ennesimo acquazzone ha nuovamente allagato la sua terrazza, decide di pulire uno degli scarichi intasati. Tra i vari detriti trova anche un osso. Il rinvenimento lo porta a conoscere l’anziana vicina di casa, testimone di un orrore avvenuto vent’anni prima. Suo malgrado, Jack si ritrova a indagare con Anna, aiutato da Martina, nipote della stessa vicina.
Qualche mese prima, Lucia e Said, partiti in missione per il Burundi, si trovano catapultati in una situazione imprevista, a causa della quale Lucia è costretta ad assumere il controllo delle operazioni, abbandonando Said nel deserto.
A missione ultimata, convinta di poter recuperare il suo amato nell’ospedale da campo, fa una scoperta che le lacera il cuore. Affranta rientra in Italia, ma invece di tornare a Roma, parte per Torino dove riceve una busta. Le istruzioni per un’altra missione la porteranno a suonare il citofono di un nome a lei ben noto: quello di suo fratello Giacomo.
Rassegna stampa
“Questa volta il loro lavoro li porterà in Africa, con il compito di ritrovare un bambino scomparso. In parallelo, in Italia, due ragazzi – Jack e Martina – cercano di venire a capo di un mistero legato ad uno strano osso ritrovato nella terrazza di un condominio. Cosa unisce le due vicende lo scoprirete nel corso della lettura.”
La ragazza che annusava i libri
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