Si corre, ci si affanna per raggiungere un traguardo e non ci si accorge che nel frattempo la vita passa e non si riesce a ricordare altro che lo scorrere del tempo senza memoria.
Così l’autrice ha deciso di fissare sulla carta i ricordi della sua infanzia che affiorano qua e là come immagini nitide tra un mare di nebbia, le storie ordinarie e straordinarie di cui è venuta a conoscenza in trent’anni di lavoro, persone più o meno importanti che hanno lasciato un segno nella sua vita e che le hanno insegnato qualcosa, sfoghi di momenti di rabbia, considerazioni su accadimenti vari. Non c’è un disegno, un corpo, un filo conduttore: sono solo “schegge di vita”.