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“Eppure, da più di mezz’ora, sotto questo pergolato di buganvillea, ci stiamo guardando come due che si fossero incontrate per la prima volta. Siamo all’inizio di ottobre e le sere sono ancora tiepide e profumate di madreselva. Mi chiedo se questo batticuore legato all’intuizione che qualcosa di trasformativo stia per succedere, rimarrà per sempre imbevuto di tepore verde. Appoggio il mento sulla mano e sento una tristezza da uccello accarezzato.”
Secondo congedo è il diario di una giovane donna, Nieve, che vive e osserva la propria vita attraverso due esperienze formative: un collegio e una bottega. Il suo diario è anche il resoconto di un viaggio che la porta dalla quiete frondosa di una foresta in Canada al tumulto della roboante ‘Città-madre’, Istanbul. Che cosa significa crescere? La protagonista interroga e sperimenta senza sosta la propria identità nella ricerca della voce e dell’amore, attraversando anche diversi registri stilistici: realismo magico, dialogo filosofico, prosa poetica, forma aforistica. Di pagina in pagina, questi generi accompagnano lo stato emotivo della voce narrante, per fondersi in un flusso in cui risuonano ossessivamente simboli e archetipi privati dell’immaginario intimo di un’adolescente alle prese con il difficile compito di autodefinirsi.