«Vorrei dirgli che ci siamo lasciati prendere dall’ingranaggio. Che il nostro progetto si è rovesciato: volevamo cambiare il mondo, invece il mondo ha cambiato noi. È tutto finito, il presente in cui vivi, anche se non ti piace, è invece tutto vero, vorrei dirgli.»
Tre uomini incrociano il loro destino durante la Resistenza combattendo il nazifascismo con le Brigate Garibaldi. Due di loro sono agli antipodi. Lizio, allergico fin da bambino a tutti gli “ismi”, tranne all’egoismo. Un opportunista, già da partigiano, che insegue solo donne e soldi. Senna invece, bersagliato dalle avversità, rimane fedele a un ideale: militare dalla parte degli sfruttati, con “l’orgoglio di una coscienza che non è in vendita”. Lizio finirà con il dimenticare Senna, che lo ricambierà col disprezzo. Fino a quando entra in scena il terzo uomo: Antigua, passato in tempo di pace da “sovvertitore a difensore dell’ordine costituito”. Da procuratore della Repubblica, Antigua ha imparato a conoscere la fragilità umana e il faticoso esercizio di una laica compassione. Proverà ad avvicinare i mondi inconciliabili dei due ex compagni di lotta. Una storia dentro la Storia del Novecento, dal fascismo all’euforia consumistica di fine secolo, calata nel suo paesaggio urbano (Venezia, Roma, Milano) e rurale (del medio-basso Friuli).
Rassegna stampa
“Quarin scrive un romanzo articolato, moderno, capace di guardare al passato con la consapevolezza che da quegli anni è scaturito il nostro presente.”
Gli amanti dei libri
Leggi tutta la recensione