“Ed ecco che nel racconto Spettri viene strappata l’ultima maschera della finta assennatezza, e pieno e altissimo risuona il canto della notte trionfante. Le persone si trasformano in matite che mani invisibili usano per tratteggiare bizzarri arabeschi: si può forse parlare di responsabilità quando uno non sa perché sulla pergamena del mondo lui disegna orecchi d’asino e un altro ali d’angelo?”
Andrej Belyj