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«Lungi dall’essere l’oasi felice di spensieratezza, divertimento, allegria, salute, bellezza e amicizia che appare, lo sport moderno cela la natura di “zona franca” in cui si cede a una regressione dei rapporti umani alla legge del più forte, allo sciovinismo e alla supremazia di genere e di “razza”, all’esaltazione della forza fine a se stessa.».
Cos’è realmente ciò che oggi chiamiamo “sport”?
Pur essendo ubiquitario, esso resta un fenomeno poco compreso e – sempre al di sopra di ogni sospetto – riesce a godere di un’opinione pubblica favorevole o comunque indulgente.
Tuttavia, in ambito sportivo nulla o quasi è come sembra. Il libro ricorre quindi a una rigorosa analisi degli aspetti sociologici, antropologici e storici che caratterizzano lo sport fra i meno noti ma sicuramente più interessanti, per denunciarne la grande mistificazione.
Da libera forma di svago infatti, esso diviene nel corso del tempo strumento di propaganda e indottrinamento, fenomeno commerciale, duplicazione del lavoro alienante, espediente per il malaffare, mero spettacolo passivizzante e nuova religione.
