In Corte di Assise si celebrano processi per gravi fatti di sangue e dietro la morte si trovano spesso storie d’amore – di amore malato – che hanno portato al delitto persone altrimenti normali.
Celati dall’omicidio riemergono i sentimenti ancestrali che incombono sugli esseri umani con la stessa ineluttabile forza che la tragedia greca ha identificato nel destino. E il processo, nella sua esigenza di conoscenza, li aiuta a venire alla luce lacerando il cupo scenario del delitto con bagliori improvvisi.
Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti, frutto del materiale raccolto per le sue requisitorie, interessato ai contenuti simbolici della narrazione, questo libro è la voce di un pubblico ministero che ricerca se stesso nei suoi rapporti con il male, attento ai grandi temi dell’esistenza, al dubbio, al dolore e al valore della poesia come elemento rasserenante delle vicende umane.
Sono storie di morte dove si intrecciano i demoni di un uomo maturo, i sentimenti di abbandono e la gelosia, il blocco affettivo di una giovane mamma, la pietas di un figlio; e mentre si addentra nei meandri del delitto il pubblico ministero si imbatte nella sua anima riflessa ed il percorso di conoscenza processuale si trasforma in un viaggio nel mistero al termine del quale egli diventerà altro da sé né più né meno dell’assassino.
Entrambi usciranno dal processo trasformati. Saranno uomini diversi, l’accusatore e l’accusato per avere attraversato la linea d’ombra che sta tra la vita e la morte.
In mezzo a loro, la vittima, compagna di quel viaggio, spettatrice silente ed implacabile di un dramma che rende tutti protagonisti e destinatari dell’incombente presagio di morte.
Vittorio Nessi è nato a Como nel 1947. Dopo aver svolto la professione di avvocato è diventato magistrato nel 1979. È stato giudice civile e, successivamente, sostituto procuratore della Repubblica nella sua città. Dal 2005 lavora a Torino. Attualmente svolge funzioni di procuratore aggiunto presso la procura della Repubblica.
Rassegna stampa
“Il romanzo è popolato dalla piccola gente, da vittime senza colpe e da uomini che non sono riusciti a rimanere nei binari della normalità, da personaggi modesti che appartengono nella loro genericità alla massa. Essi esistono in quanto deviano e infrangono le regole.Fulvio Gianaria e Alberto Mittone – L’Indice dei Libri del Mese
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“La parola femminicidio non c’è mai, ma tutto si snoda attraverso un mondo dove gli ‘amori malati’ sfociano spesso in storie di sangue. Su cui indaga un magistrato immaginario, ma non troppo…”
Lodovico Poletto – Tuttolibri, La Stampa
“Storie d’amore e di morte, di donne che non hanno saputo difendersi dalle debolezze dei loro uomini e di sentimenti legati stretti alle catene della gelosia o del possesso. Le racconta Vittorio Nessi, procuratore aggiunto a Torino e penna delicata di “Strani amori”. [..] Chi è attento alla cronaca riconoscerà l’uno o l’altro caso giudiziario e ne vedrà il panorama da un’angolatura speciale, con gli occhi di un magistrato che cerca se stesso cercando la verità […].”
Giusi Fasano – Sette, Corriere della Sera, 8 novembre 2013