“Vede Capitano: soltanto lui poteva commettere un delitto di quel modo, perché un delitto, come diceva quel francese, dev’essere coerente con l’autore.”
L’uomo è una macchinetta complicata e le ragioni o disragioni tenebrose che lo fanno agire sono spesso insondabili. Lo sanno bene Cenciarelli e Marè, maresciallo nella Roma fascista il primo, commissario in pensione ma ancora attivo e che intigna, nell’Italia odierna il secondo. Due figure decenti, che si impongono per intuito e comprensione, e ci guidano attraverso un’incalzante “caccia” alla verità in questi racconti gialli, ognuno diverso per ambientazione e personaggi, ma da cui sembra emergere una sola lezione: ognuno, con il giusto movente, può diventare il colpevole di un delitto.