È il 10 marzo del 1952 quando il generale Batista guida il golpe che assoggetterà Cuba per sette lunghi anni. Tra la gente c’è chi cerca di ritagliarsi una precaria normalità e chi invece lotta contro il regime, rischiando la prigione e la tortura. Alla prima schiera appartiene l’avvenente Quirino, giovane barbiere creolo dell’Avana, interessato più alle donne che alla politica; all’altra Crisandro, studente universitario e seguace del partito ortodosso, nucleo originario del movimento dei Barbudos di Fidel Castro. Crocevia fatale di strade così distanti è il Salòn Colòn, il negozio di barbiere di Doña Trina, nonna di Crisandro, e di sua figlia Trinita, dove Quirino trova impiego diventando presto amico del giovane studente e, in vari modi, il punto di riferimento di tutti. È qui che conosce anche Tata Marsicano, il campione di baseball omosessuale destinato a rivestire un ruolo decisivo nella sua vita. A rompere definitivamente ogni equilibrio è però Lucía, la fidanzatina di Crisandro, una studentessa appartenente a una famiglia molto ricca, della quale Quirino si innamora suo malgrado.
La vita coraggiosa di un uomo semplice si staglia sui ruderi di un popolo vessato dalla corruzione del Regime e dai soprusi della Rivoluzione, a rischiarare le pagine più buie di un capitolo non ancora chiuso della storia cubana.