Un poeta entra in una vetusta magione disabitata e decadente – prossima alla rovina. Affascinato dal melanconico ambiente, egli esplora la casa e curiosa fra i resti delle varie stanze, pronto a ricevere tutte le sensazioni e le emozioni che gli oggetti rimasti nella dimora sono in grado di condividere. Dunque ogni poesia non è un’opera originale del poeta, nemmeno una rielaborazione delle testimonianze rese dagli oggetti presenti nella casa; bensì una trascrizione di ciò che gli oggetti stessi comunicano.
Al termine della raccolta si trova il Cubo dimensionale: una poesia cubica in sei facce che vuole descrivere la disposizione d’animo del poeta mentre attraversa gli organi malconci e prossimi alla morte del corpo della dimora.