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copertina

Una storia qualunque

Autore: Pasquale Di Geso
Pubblicato nel 2011
Pagine 176
ISBN 978-88-7371-871-0

 

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Il Libro

L’amore adolescenziale tra l’universitario Raffaele e la ginnasiale Rosalia, intenso, sognante, ma non duraturo, si inserisce in un contesto politico-sociale di una provincia pugliese alla fine degli anni Sessanta, quando i giovani, ansiosi e bisognosi di novità, di cambiamenti e riforme, animano una contestazione generale, ma non condivisa da tutti allo stesso modo. Il sentimento amoroso preserva i due protagonisti dagli estremismi di qualsiasi genere, ma non resiste ai tanti casi dolorosi, imprevedibili che li coinvolgono e li dividono. Le esperienze vissute e diverse, dolorose e traumatiche per la ragazza, gratificanti e ricche di soddisfazioni per il giovane, li fanno crescere da un punto di vista umano e culturale, ma non li cambiano, almeno nei loro valori sostanziali.
La rievocazione, partecipata e commossa, dell’io narrante, Raffaele, determinata da un incontro, non si sa se vero o sognato, ci fornisce uno spaccato storico-sociale di una delle nostre province, agitata da fatti di cronaca recente o risalente al brigantaggio, legata alle tradizioni, ma affascinata dalle novità nazionali e internazionali.
La mescidanza linguistica, il vernacolo dei tanti proverbi o modi di dire, il citazionismo insistito, che caratterizza i protagonisti, rendono accattivante la lettura.

Fernando Klein

”[…] Di Geso ama descrivere la cultura quotidiana della sua terra col piacere di raccontare i fatti minimi della vita, ma anche i massimi che si fanno leggenda (episodio del brigante Crocco): ogni amarezza, anche quella dell’amore perduto, si stempera e alleggerisce fino a mutarsi in nostalgia. Il suo racconto stende sugli avvenimenti un velo leggero come la memoria, ingenuo e generoso come un bicchiere di vino fatto in casa, un Amarcord nostrano rievocato con commozione. […]”
Lo Stradone (mensile di Corato), dicembre 2011

” […] Pasquale Di Geso, ascolano di adozione, ha scelto, e a ciò resta fedele dalla prima all’ultima pagina, il racconto dell’evidente: lì dove si annidano le contraddizioni esteriori, lì dove il bianco o il nero appaiono nella loro indelebilità. Come se l’andare dentro, nel conflitto, comportasse svelamenti insostenibili. […]”
Maria Lenti – Cultura e Prospettive