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Roma. Primi anni duemila. Giuseppe Dalia, ex capitano del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, ha pedinato giudici, sottratto prove, rapporti, verbali di interrogatori. Ha sequestrato un uomo e ne ha ammazzati altri senza sapere nemmeno chi fossero. E molte di queste cose le ha fatte quando era ancora in servizio. Se raccontasse quello che sa, se svelasse le operazioni a cui ha partecipato, chi gli crederebbe? In ogni caso dal magistrato ci arriverebbe in una cassa da morto. È una pedina manovrata da poteri e interessi immensamente più grandi di lui, che affondano le radici nella guerra fredda e nella Prima Repubblica, ma è costretto ad andare fino in fondo e a fare una volta per tutte i conti con il suo passato. E con il suo futuro.
Un noir veloce e dirompente come una pallottola, che si legge tutto d’un fiato.
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