A cura di Andrea B. Nardi
Vecchia New York (Old New York): quattro lunghi racconti, ognuno riferito a una decade del XIX secolo, compongono questo prezioso volume sinora mai edito in Italia, riportandoci al periodo delle grandi conquiste del mondo occidentale, quelle che sarebbero confluite poco dopo negli splendori della Belle Époque, per poi naufragare nell’abisso d’orrore che stava aspettando al varco come una nemesi. Scritti in un inglese molto limpido e preciso, evidenziano uno stile caratterizzato da semplicità e controllo. La novellista sceglie vocaboli crudi quanto la vita condotta dai suoi personaggi, costruendo modelli di immagini, di comportamento e di linguaggio particolarmente carichi di forza, e il cui scopo è ben studiato sia stilisticamente sia strutturalmente. I ritmi della sua prosa seguono magistralmente gli eventi, mantenendo sempre una sobrietà che esalta il contenuto delle frasi stesse. Dando quasi l’idea di essere incomplete, le sue descrizioni non si attardano su elementi superflui, eppure in questo modo rafforzano il testo, con una scelta accuratissima di aggettivi e avverbi che usa parsimoniosamente. È un’espressività all’apparenza semplice, in realtà molto sottile, dove l’immaginario è sempre appropriato al preciso personaggio.